Vacanze da sogno a Selinunte in Sicilia 01/05/2024
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L'Efebo di Selinunte


Statuetta in bronzo dell'Efebo di Selinunte, raffigurante un giovine ignudo

L'Efebo di Selinunte, statua in bronzo (480-460 a.C.), raffigurante un adolescente ignudo, è uno dei ritrovamenti più singolari avventuti nella zona archeologica di Selinunte.

Venuta casualmente alla luce in località Gaggera (vicino le necropoli) nel 1882, è finora l'unico esempio di statua rinvenuta nel parco. La statua fu comprata dall'allora sindaco di Castelvetrano il Cav. Giuseppe Saporito Ricca per 500 lire dall'agricoltore che la ritrovò ed è quindi di proprietà del Comune stesso.
Dopo varie vicende, legate a furti e ritrovamenti, opportunamente restaurata, la statua si trova oggi finalmente a Pallazzo Maio biblioteca e museo civico del comune di Castelvetrano, di cui l'Efebo assieme ad altri reperti e monete di Selinunte rappresenta il prezzo più pregiato dell'esposizione.

Dettaglio della statua in bronzo dell'Efebo, dove si notano le parti mancanti del piede destro

Iconograficamente vicino all'Atteone sbranato dai cani rappresentato nella celebre metopa del Tempio E, la statua del giovinetto è alta 85 cm, ed è una scultura dai caratteri di un'arte spiccatamente locale, in cui non mancano imperfezioni.
Tipologicamente affine ai kouroui sicelioti, l'Efebo se ne distacca per mancanza di coerenza e organicità nelle singole parti e nel loro rapporto.
Manca della parte anteriore del piede destro e fa leva sulla gamba sinistra, mentre la destra è lievemente flessa in avanti, si pensa inoltre che quasi certamente nelle mani recava oggetti per il culto. Presenta elementi dorici nella composizione delle spalle e della testa, ed elementi attici nella struttura del corpo.

Qualche errore di proporzione, soprattutto nelle braccia , la rende lontana dalla tipica bellezza ideale e dall'armonia della plastica greca, questo avvalora ancora di più la tesi degli archeologici che lo reputano una statua di costruzione locale, questo non toglie comunque la straordinaria bellezza artistica ed importanza storica che questa statua rappresenta. L'Efebo ha le pupille degli occhi in pasta vitrea e si crede da più parti che rappresenti il fiume Selinos.

Curiosità: la statua dell'Efebo viene anche chiamato in dialetto siciliano "Lu pupu di ponte Galera" proprio per il suo ritrovamento in tale zona.

Vista interna del museo Civico di Castelvetrano.

Museo Civico di Castelvetrano. Oltre all'Efebo, al museo si possono ammirare una bella collezione di ceramica attica e corinzia, un mirabile cratere a figure rosse, una collezione di monete antiche di Selinunte, ed una statua marmorea della Vergine, opera di Francesco Laurana (dopo il 1466 circa).